Meglio kruna ili lovor? Kažemo da je prvi mettono in testa per nascita, drugi je guadagni po merito. E Giorgio Armani se l'è meritata primio je laurea honoris causa za Global Business Management koju je Università Cattolica gli dodijelio stamattinu Teatru Municipale di Piacenza. Prije dva dana: sveučilište u Milanu, metropola koja ima accolto Giorgio Armani toliko godina koje su mu omogućile zabavu koja je tako stara, zahvaljujući genijalnosti stilista, ima potuto affirmarsi kao jedan od glavnih gradova svijeta mode, i grad, Piacenza , che riconcece uno dei suoi figli, Armani ciè nato nel 1934, la gratitudine di averne consecrated il nome nel mundo.
Giorgio Armani i vrijednost akademskog priznanja
«Za mene ova lovorika ima nevjerojatno posebnu vrijednost» koju ima, rekao je Giorgio Armani «jer moj kotač imprenditore nagrađuje, impegno i strast i moj dolazak dodijeljen mojim rođenjem u gradu, na čarobnom mjestu che mi affascinava da bambino. Da Piacenza sono partito por Milano, ma le mie radici sono rimaste qui». Il bello della laurea ad honorem è che non ci sono voti, ma motivazioni. Ecco i perché della scelta, dell'Università Cattolica di “premiare” Giorgio Armani «Za međunarodnu dimenziju marša, za approccio olistico alla sustenibilità, za nepovoljan rizik za miglioramento i za consapevolezza della centralità dell'impresa nella creazione di zajedno vrednovati”.
I suoi insegnamenti
E noi, innamorate della moda by Giorgio, mogli bismo dodati: vidjeti insegnato indossare giacca s leggerezza alle donne e lo tuxedo agli attori di Hollywood, izmisliti boju, sivu, che sta bene con tutto , per capito prima di tutti che il bello no passa mai di moda, per verci, dimostrato che il buon gusto non è un'opinione, per ver transformato Richard Gere en un super chic sex symbol Ma la grande forza di Armani è ver resistito always radeći sa strašću, «Grazie alla mia caparbietà e alle persone a me vicine.S hrabrošću i povjerenjem uvijek sam žestoko poštovao svoju neovisnost. Il lavoro vero porta lontano». Ipse dixit. Grazie Giorgio.
